Trump: "Attaccare la Siria? Forse non così presto come tutti pensano"
- di Giona Rondon
- in Economia
- — Apr 13, 2018
"Non ho mai detto quando ci sarebbe stato un attacco contro la Siria". Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto, durante l'intervista-manifesto rilasciata a Tf1: "Abbiamo le prove che le armi chimiche sono state utilizzate in Siria" e quasi in contemporanea l'Organization for the Prohibition of Chemical Weapons (Opcw, che prese il premio Nobel per la pace nel 2013) ha pubblicato il riassunto del documento frutto dell'inchiesta sul gas usato a Salisbury, nel Regno Unito, richiesta dal governo di Londra (il documento intero è classificato): conferma l'utilizzo di un agente nervino di livello militare a "un alto grado di purezza", cioè senza contaminanti. Potrebbe essere molto presto oppure niente affatto presto. "Dov'è il nostro 'Grazie America?'", scrive in tweet. Lo ha comunicato il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert. Allo stesso tempo, secondo il segretario generale, "non bisogna dimenticare la necessita' di fare ogni sforzo per porre termine alle terribili sofferenze del popolo siriano".
Siamo, proprio per questo, un'importante retrovia operativa e logistica statunitense con basi importanti come quelle di Aviano e Sigonella che certamente saranno chiamate a svolgere un ruolo non indifferente nella probabile offensiva Usa.
Molti avranno visto, e quindi ricorderanno Il discorso del Re, bel film di Tom Hooper, del 2010, che racconta come Giorgio VI, re d'Inghilterra, sullo schermo Colin Firth, fu capace - lui, balbuziente - di pronunciare alla radio il discorso dal forte impatto emotivo con cui, nel settembre 1939, informò la Nazione della dichiarazione di guerra trasmessa alla Germania. Mosca ha detto a più riprese che un attacco contro le sue navi avrebbe "conseguenze catastrofiche".
Nella notte il presidente Usa ha avuto un colloquio telefonico con la premier britannica Theresa May, durante il quale i due "hanno convenuto sul fatto che sia vitale che l'uso di armi chimiche non rimanga impunito". A Bruxelles, guida i progetti della nuova difesa Ue sotto il cappello dell'Alleanza atlantica, i tempi della sovranità nazionale di Charles De Gaulle sono lontanissimi: Macron sta chiaramente posizionando la Francia al posto della Gran Bretagna in funzione anti-russa, come sponda a Washington e guida nel campo militare e della sicurezza della compagine Ue. Nessun intervento militare dunque, anche se l'Italia proseguirà nel suo sostegno logistico alle forze alleate, secondo quanto previsto da accordi bilaterali internazionali.
Intanto il Daily Telegraph ha riferito che la premier inglese ha ordinato che i sottomarini britannici si spostassero, avvicinandosi alle coste siriane perché gli eventuali obiettivi siano alla portata dei missili.