Renzi-Berlusconi, sfida sul Jobs Act: "Con lui persi 500mila posti di lavoro"
- di Giona Rondon
- in Economia
- — Gen 10, 2018
L'accordo nel centrodestra tra Berlusconi, Salvini (Lega) e Meloni (Fratelli d'Italia), più la quarta gamba del polo, si fondava su una premessa: l'abolizione della legge Fornero. "Le parole del presidente Berlusconi sul Jobs Act sono state parzialmente fraintese - si legge nella nota - Il presidente si è limitato a constatare che il Jobs Act è sostanzialmente fallito, perché non ha indotto le imprese a creare occupazione stabile, ma quasi esclusivamente lavoro precario".
Dal canto suo Matteo Renzi, rilanciando il suo appello rivolto a Grasso e agli "scissionisti" di Liberi e Uguali per l'unità del Centrosinistra quantomeno per le elezioni regionali, il segretario "dem" intervistato su Radio Capital ha aperto a nuove misure per supportare le famiglie italiane precognizzando un bonus di 80 euro al mese per ogni figlio fino al compimento dei 18 anni.
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E ancora: "Non facciamo la campagna elettorale sul canone: il Pd punta a tornare a Palazzo Chigi - ha detto Renzi - non alla guida di Agicom". "Sento la responsabilità di restare in campo nonostante la mia veneranda età - ha aggiunto Berlusconi - per garantire agli italiani un governo ragionevole e capace e per non mettere gli italiani nelle mani del Movimento 5 stelle: un partito di incompetenti e inefficienti, una setta teleguidata da un vecchio comico e da un oscuro comunicatore".
Renzi ha poi difeso il Jobs Act: "Ha dato una spinta alla ripartenza, tuttavia non è sufficiente".
All'ordine del giorno, c'è anche il tema delle larghe intese. "Fanno pensare a una crescita dei posti di lavoro, ma sono stati generati dal Jobs Act che a gennaio finirà la sua azione e quindi molti di questi contratti finiranno". Il giuslavorista e parlamentare del gruppo Misto (eletto nel Popolo della Libertà nel 2013) Giuliano Cazzola, considerato uno dei massimi rappresentanti del Centrodestra sulle questioni relative al lavoro, si dice sconcertato dalle dichiarazioni di Berlusconi. Le riforme fatte insieme erano fatte in accordo.