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Gran Bretagna alle urne. Seggi aperti in un Regno blindato e spaventato

  • di Giona Rondon
  • in Economia
  • — Июн 9, 2017
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Sono aperti da stamani alle 7 i seggi nel Regno Unito per le elezioni politiche anticipate. Anche i cittadini se ne sono accorti. Per la maggioranza assoluta infatti servirebbero 326 seggi sui 650 della Camera dei Comuni. Il premier inglese aveva chiesto alla Regina di sciogliere il Parlamento in anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura rassicurata dai 20 punti di vantaggio sul partito rivale, il Labour di Jeremy Corbyn. In calo lo Scottish National Party a 34 seggi (dai 54 attuali). Altre formazioni nel complesso otterrebbero 22 seggi. Si avvicina l' "hung Parliament", scrive il Telegraph, ovvero il Parlamento senza una maggioranza.

Il campione in esame è costituito da oltre 30mila elettori intervistati fuori dai seggi elettorali di oltre 100 collegi considerati rappresentativi dell'orientamento generale. Per il ministro è necessario aspettare i risultati che emergono dal conteggio delle schede. La sterlina ha subito un tonfo, scendendo dell'1% per la situazione di ingovernabilità che sembrerebbe profilarsi. Sull'unico mercato aperto, quello delle valute, la sterlina è crollata del 2% a 1,28 sul dollaro e sotto all'1,14 sull'Euro.

Londra - May contro Corbyn, Conservatori contro Laburisti, Gran Bretagna al voto.

A partire dalle 23:00 seguiremo su questa pagina gli aggiornamenti. Sebbene sia considerata una circoscrizione 'marginale', David Cameron nel 2015 affermò di avere avuto la certezza della vittoria dei Conservatori quando Nuneaton dichiarò la vittoria del candidato dei Tories.

Nonostante il partito dei Laburisti capitanato da Jeremy Corbyn abbia dato segni di una netta rimonta, i favori emersi nei tanti sondaggi pre elettorali, vedono il partito Conservatore con a capo la May, ancora in vantaggio. Per tradizione, il leader del partito vincente aspetta ad annunciare il suo trionfo finché l'avversario non ha riconosciuto la sconfitta e concesso la vittoria.

"Dobbiamo fare tutto il possibile per ridurre i rischi dell'estremismo online", ha dichiarato il primo ministro britannico in una dichiarazione.

Il doppio attacco terroristico ha però spostato il baricentro della battaglia politica e la sicurezza nazionale è balzata in primo piano, soprattutto dopo l'attentato al London Bridge: sapere che almeno uno degli attentatori, l'italo-marocchino Youssef Zaghba, era segnalato come soggetto pericoloso ma riuscì ad entrare senza problemi nel paese è stata la scintilla che ha fatto divampare il fuoco delle polemiche. "Poiché la natura della minaccia che affrontiamo diventa più complessa, più frammentata, più nascosta, specialmente online, la strategia deve continuare".

Anche per Isabella Rega, milanese che da anni lavora in Gran Bretagna come docente universitaria, il tema della Brexit è quello fondamentale.

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